venerdì 13 dicembre 2013

Comunicato 13-12-13

A riprova di quanto sostenuto circa l'esistenza di un gioco di sponda tra la giunta provinciale di centro-sinistra e la giunta comunale di centro-destra sono state registrate nelle ultime 48 ore, da un alto, la replica del vice-presidente Sabatini, che sotto lo pseudonimo di SEL Argentario ha parlato di autogol del PD, e, dall'altro, il goffo tentativo dell'amministrazione comunale di convincere, uno per uno, i portecolesi che lo stesso PD sia contro i pontili galleggianti sostitutivi della catenaria. Tutte falsità! IL PD non ha mai espresso contrarietà. Il PD ha posto l'accento su un altro aspetto della vicenda. Ha detto che Sabatini e Cerulli hanno utilizzato la questione della catenaria, la cui soluzione è attesa dai cittadini di Porto Ercole da decenni, a solo scopo di immagine: vale a dire, per sviare l'attenzione degli stessi portercolesi dall'autorizzazione concessa congiuntamente da Provincia e Comune alla costruzione di 34 villette nella zona del Golf. E che il protocollo d'intesa integri un'operazione di facciata lo dimostra la circostanza per cui, ammesso e non concesso che possa essere effettivamente attuato, esso costituisce un provvedimento ad hoc e non il tassello di una strategia più ampia con cui si vuole affrontare e regolare il fenomeno del diportismo. Il PD ha poi sostenuto – e sostiene ancora – che il vicepresidente della Provincia stia conducendo manovre poco cristalline ai danni della popolazione, affermando sui giornali posizioni, proprie e di partito, che non trovano, però, riscontro nella sua condotta da amministratore pubblico. E che il PD sia nel giusto l'ha involontariamente dimostrato lo stesso Sabatini col suo intervento dell'11 dicembre. Invece di pubblicare un atto amministrativo serio (non un “parerino”) dal quale si evincesse la sua opposizione alla variante del Golf – una contrarietà convinta (le astensioni non valgono) al punto da mettere in discussione gli equilibri della giunta di cui fa parte – il vicepresidente ha preferito alzare il solito gran polverone a cui ci ha ormai abituato la stragrande maggioranza dei politici italiani. Tiri fuori questo atto e la polemica si chiuderà con le scuse pubbliche del PD dell'Argentario. Altrimenti sia lui a scusarsi. Non col PD, ovviamente. Bensì coi cittadini di Monte Argentario e, soprattutto, cogli elettori di SEL