sabato 7 dicembre 2013

Comunicato 7-12-13

  • Il PD di Monte Argentario manifesta le proprie perplessità sul significato di queste primarie, facendo proprie le osservazioni di chi finora ha appoggiato la candidatura renziana. I meccanismi alla base della scelta democratica dei rappresentanti del territorio a sostegno dei candidati sanno di vecchie logiche partitiche che non prefigurano il rinnovamento che si aspettano i cittadini. Le nostre riserve, sia chiaro, non nascono da pretese personalistiche o da esclusioni, anche se non si può tacere il fatto che un'argentarina sia stata inserita nel listino a sostegno del Sindaco di Firenze senza alcuna garanzia di rappresentare veramente il territorio: la sua collocazione infatti è scomoda e ha poche probabilità di successo. Piuttosto esse originano dalla consapevolezza che al suo posto andranno sicuramente a Roma personaggi “sospetti”, vale a dire imbarcati last minute a seguito dell'accordo siglato, a ridosso dei congressi locali, dal comitato Grosseto per Renzi con un'altra anima del PD provinciale: personaggi da sempre convinti sostenitori di Bersani.
  • Renzi ha parlato di cambiamento, di meritocrazia, di ascolto delle istanze dei territori, di rigorosa distinzione tra renziani della prima ora e i cooptati dell'ultimo minuto – del cui sostegno si poteva dubitare in termini di genuinità – i quali avrebbero dovuto spingere il carro e non salirci sopra. E' chiaro che Il Sindaco di Firenze non ha colpe per quanto accaduto in Maremma: egli è stato semplicemente tradito da chi godeva della sua fiducia. Detto ciò, però, il problema resta. Con quale faccia possiamo continuare a rapportarci all'elettorato e continuare a parlare di cambiamento alle varie sensibilità del partito di fronte all'incoerenza della realtà provinciale? Come possono i renziani continuare a radunare simpatizzanti attorno alla figura di Matteo e chiedere loro di sostenere, oggi domenica 8, un candidato che non rappresenta i territori e che occupa una posizione a seguito di una selezione non meritocratica? Qualcuno, ai vertici, ha un'idea di come farlo senza incorrere in una sconfessione del percorso fin qui compiuto?